Immagina una Milano fredda e caotica del 2020, dove due ragazze, Anna e Claudia, affrontano l’arrivo imminente del Natale con una missione epica: far dei bei regali senza soldi.
E così, spinte dalla sacra legge del "la necessità aguzza l’ingegno", abbiamo deciso di confezionare maglioni che raccontassero storie, ma storie di montagna, ovviamente! Già ci vedevamo: il team di Anna sarebbe stato composto dai maglioni con il ricamo del Bombardino, mentre quello di Claudia avrebbe celebrato i canederli, pronti ad essere gli idoli indiscussi delle piste da sci.
Ma aspetta un attimo. 'team'? Non male affatto…
Sembra l'inizio di una commedia romantica, ma no, è la storia di due amiche che hanno abbracciato con passione un'idea, che si è ampliata agli amici e ha generato un'ondata di richieste. Ma, oh, ragazzi, non ci siamo limitate a scambiare ricette! Ci siamo lanciate in uno strano balletto tra cene piccanti e minestrine insipide, con shooting fotografici al gelo che facevano più ridere che produrre materiale pubblicitario. E che dire delle notti insonni passate a ricamare? Il mondo dormiva, ma noi? Noi stavamo creando il futuro della moda! Forse non stavamo definendo il futuro della moda, ma si deve pur cominciare da qualche parte, giusto? Ecco la nostra formula segreta: prendere sul serio ciò che il mondo trova ridicolo.
Tuttavia, trasformare un'idea così creativa in una realtà imprenditoriale è stato un viaggio oltre le aspettative. Nessuno aveva predetto le sfide imminenti: le complessità del mettersi in proprio, i costi nascosti dietro ogni passo e la lotta per mantenere l'autenticità del brand nel panorama competitivo.
Bisognerebbe essere in 100, non una soltanto, eppure, come spesso accade, la famiglia e gli amici si rivelano pilastri fondamentali. Un fratello ingegnere si trasformò magicamente in un grafico eccezionale, un altro, commercialista, si mise a disposizione per tradurre il linguaggio imprenditoriale ai creativi. Amici di lunga data abbracciarono il brand come se fosse stato loro, e genitori e tate divennero modelli professionisti.
Ma la vera sfida fu trovare dei produttori. La scelta di mantenere tutto il processo produttivo in Italia sembrava un'impresa titanica. Le nostro sono produzioni troppo piccole e costi troppo alti. Ma anche questa sfida fu superata, e abbiamo trovato degli amici oltre che dei fornitori.
Ma come è nato il nome " OCHEMABUONE "? In realtà quasi per caso, ma porta con sé il fulcro della filosofia del brand: L'essere "OCA", leggera ed inclusiva, che non conosce distinzione tra maschio e femmina e "Poche ma Buone": questo mantra è un invito a abbracciare la produzione sostenibile, a creare oggetti che siano non solo belli ma colmi di significato e memorie, questo fa il cibo, pensate alle madeleine di Proust, volevamo fare un po’ la stessa cosa: agganciare dei ricordi a qualcosa di durevole nel tempo che li facesse riemergere ogni volta che lo si indossa.
I nostri maglioni sono nati per questo, era il nostro modo per dire “ti voglio bene” e ci piacerebbe che tutti li usassero per dirlo a loro volta.